DR. RICCARDO ROSSI MARCELLI

BIOLOGO NUTRIZIONISTA

La nutrizione è l'insieme di tutti quei processi biologici che consentono, o condizionano, la crescita, lo sviluppo e l'integrità di un organismo vivente. Nello specifico, la scienza della nutrizione umana studia il rapporto tra l'alimentazione e lo stato di salute o malattia, dove molti comuni problemi di salute possono essere evitati o alleviati con una dieta appropriata. Un'alimentazione sana è quella che fornisce tramite gli alimenti assunti quotidianamente, la quantità di nutrienti che corrisponde al proprio fabbisogno.

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CHI SONO

"Siamo ciò che mangiamo" è una celebre frase del filosofo ottocentesco Ludwigh Feuerbach, un sostenitore dell' inscindibile unità fra psiche e corpo, che spesso mi piace citare per sensibilizzare i miei pazienti ad interessarsi attivamente alla propria alimentazione. Il più importante scopo dei miei percorsi nutrizionali è quello di attivare dei circuiti motivazionali, per lavorare con più efficacia sul delicato processo di cambiamento delle proprie abitudini alimentari. Prendere coscienza di non essere solo spettatori ma attori protagonisti è di fondamentale importanza, nel raggiungimento di obiettivi a lungo termine. La differenza tra chi concretizza i risultati e chi rimane bloccato in abitudini disfunzionali è nella fiducia in se stessi, nel proprio corpo e nelle proprie capacità. Sebbene vi sia un vasto spettro di motivazioni per cui si scelga di intraprendere un percorso nutrizionale, il professionista di riferimento non dovrà mai perdere di vista, come principale obiettivo, il benessere psico-fisico del soggetto. Sono e vorrò continuare ad essere, per i miei pazienti, un punto di riferimento nel loro cammino per accompagnarli verso un' educazione nutrizionale sana e sostenibile nel tempo, rispettando le individuali esigenze. Una corretta alimentazione fa parte di un corretto stile di vita e consiglio a tutti di interessarsene, perchè dopotutto, lo ripeto, "Siamo ciò che mangiamo!".

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Biologo Nutrizionista a Roma

Il Biologo nutrizionista è un professionista laureato in Biologia (5 anni), che possiede lʼ abilitazione alla professione di Biologo ed iscritto allʼ Ordine Nazionale dei Biologi (Sez. A). Con riferimento al tema della facoltà del Biologo a elaborare diete, si osserva che questa competenza è espressamente riconosciuta dalla legge, attraverso una precisa norma giuridica di rango legislativo, (l’art. 3 della legge 24.5.1967, n. 396) la quale afferma testualmente l'idoneità delle attività di “valutazione dei bisogni nutritivi ed energetici dell’uomo” in relazione ad accertate condizioni fisiopatologiche, riconoscendo la sua figura professionale come autonoma nel prescriverne i relativi piani nutrizionali.

COLLABORAZIONI

Dott.ssa Silvia Trucco (Psicoterapeuta)

Percorsi integrati di nutrizione e psicoterapia nel trattamento dei Disturbi del Comportamento Alimentare

Dott.ssa Vittoria Amorosi (Chirurgo Plastico)

Intervento mirato sulle adiposità localizzate mediante una dieta personalizzata con trattamenti di medicina estetica

Dott. Alessio Mancini (personal trainer)

Ricomposizione corporea attraverso un programma di nutrizione sportiva ed allenamento personalizzato

Dott. Daniele Di Clemente (Medico Chirurgo Oftalmologo)

Consigli nutrizionali su come prendersi cura dei vostri occhi, prediligendo determinati tipi di cibo e nutrienti.

ULTIME DAL BLOG

Dormi meglio e resti in forma

06/06/2023

Secondo gli autori di alcuni recenti studi, riposare solo 4 o 5 ore per notte potrebbe rendere vano qualsiasi tipo di intervento alimentare. Significa che una dieta, pur correttamente impostata, potrebbe non dare alcun risultato in assenza del giusto riposo o comunque di ritmi biologici alterati, come per chi studia/lavora di notte. 

Lo squilibrio quali-quantitativo del cortisolo, anche detto “l’ormone dello stress”, sembra essere il meccanismo d’azione maggiormente responsabile  di alterazioni metaboliche come:

disturbi della regolazione della tiroide 

disturbi neurologici

 problemi cardiovascolari 

 resistenza insulinica

Riduzione della massa proteica, densità ossea e performance muscolare

Soppressione della risposta immunitaria

aumento della ritenzione idrica

Come abbassare e regolare i livelli di cortisolo?

Porre attenzione ad alimenti ad alto contenuto di zuccheri e quindi preferire cibi con carico insulinemico moderato come cereali complessi, legumi, verdure, frutta e frutta a guscio;

Mantenere una buona quota proteica preferendo pesce ricco in acidi grassi polinsaturi per la loro azione antinfiammatoria;

Bere una giusta quantità di acqua.

Esercizio fisico regolare e a bassa intensità 

Tecniche di rilassamento ma anche coltivare i propri hobbies

Integratori

Fosfatidilserina e melatonina

Vitamina c e del gruppo B

In conclusione:

Si consiglia di correggere fondamentalmente il proprio stile di vita, cercando di evitare l’esposizione a situazioni che causano stress per un tempo prolungato dovuto a lavori pesanti e problemi personali. Affrontare situazioni stressanti o traumi in un periodo di tempo limitato è normale, ma se questa condizione perdura nel tempo può comportare l’insorgenza di una serie di problemi per la salute sia fisica che mentale. I problemi che ne derivano sono dovuti ad un eccesso di ormoni dello stress e nel contempo all’incapacità da parte dell’organismo di smaltire quest’ultimi.

Test del cortisolo

Si può effettuare in un laboratorio di analisi attraverso un comune prelievo di sangue venoso o un campione di urina raccolto nelle 24 ore, talvolta anche su un campione di saliva.

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Bere poco...cosa comporta?

22/05/2023

Capita spesso che, assorbiti dagli impegni della giornata,  finiamo col bere poca acqua limitandoci ad idratare l'organismo soltanto con pochi sorsi durante i pasti.

Può sembrare una semplice ed innocua dimenticanza, ma quella di bere poco è una cattiva abitudine che può danneggiare il nostro corpo.

Come saprai, il nostro corpo è composto da circa il 70% di acqua e, ogni giorno, soprattutto nei periodi caldi, perdiamo all'incirca due litri di liquidi e sali minerali che devono essere ripristinati.


CAUSA - EFFETTO

Crampi frequenti e affaticamento muscolare

È opportuno mantenersi idratati sempre ed aumentare la dose di acqua giornaliera soprattutto quando si pratica sport, proprio perché la sudorazione facilita la perdita di acqua e sali minerali.

Peso e ritenzione

Bere poca acqua fa ingrassare?

NO. Quello che però è certo è che una scarsa idratazione non facilita nè lo smaltimento dei ristagni liquidi e e tossine né l’ossidazione dei grassi ( in chiave dimagrimento), mentre bere con la dovuta regolarità aiuta ad eliminare i liquidi in eccesso.

Patologie ai reni e problemi di altra natura

Tra gli effetti più gravi dovuti alla disidratazione, senza dubbio uno dei più frequenti è legato a problematiche riscontrate sul funzionamento dei reni.

Difatti, bere poca acqua potenzialmente aumenta il rischio di calcoli renali, nonché può provocare  infezioni delle vie urinarie o - nei casi più gravi - perfino insufficienza renale.

La mancanza di acqua può essere anche la causa di tachicardia, vertigini, ipertensione e moltissime altre spiacevoli conseguenze.

Mal di testa frequenti e perdita di concentrazione.

Non si direbbe, ma la mancanza della giusta idratazione giornaliera può essere una causa di mal di testa, emicranie e perdita di concentrazione.

Questo perché se non bevi a sufficienza, non fai altro che privare il tuo corpo delle proprietà dell’acqua e di elementi importantissimi, potendo causare disturbi cognitivi.


COME BERE DI PIÙ

Imposta un  promemoria e cerca di tenere traccia di quanta acqua bevi.

puoi provare ad impostare dei promemoria o servirti di app specifiche che ti ricordino di bere e ti aiutino a tenere traccia dei liquidi ingeriti, soprattutto se hai uno stile di vita attivo e pratichi regolarmente uno sport. In media, servono circa due litri di acqua al giorno per ridurre le possibilità di disidratazione, ma questa è comunque una stima indicativa che dipende da soggetto a soggetto.

Usa delle borracce in vetro o in acciaio e aromatizza l'acqua (per il gusto se è questo il problema)

Un altro trucco per bere di più è rappresentato dall'utilizzo di una borraccia termica. Ti permetterà, infatti, di conservare al meglio l'acqua, preservandone caratteristiche e freschezza.

Può sembrare sciocco, ma trovarsi a bere l'acqua contenuta in una bottiglia ad esempio da mezzo litro, ti aiuterà a consumarla senza accorgertene, potendo raggiungere dei piccoli traguardi alla volta, a differenza di quanto succede con la bottiglia di due litri.

Ancora, un altro escamotage per aumentare la voglia di bere è quello di aromatizzare l'acqua. Per farlo, puoi servirti di soluzioni già preparate, oppure puoi lasciare in infusione per tre ore un mix di erbe aromatiche, frutta e verdure di stagione tagliate a pezzettini in un contenitore.

Non dimenticare che puoi ingerire liquidi anche mangiando.

Bere dell'acqua non è l'unico modo per ingerire liquidi. Difatti, ci sono moltissimi alimenti che aiutano ad idratare il corpo.

A tal proposito, ti consigliamo di non far mancare nella tua dieta, a seconda del periodo, cibi che contengono una percentuale di acqua superiore al 90%, come la maggior parte di verdure e/o ortaggi.


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Gli spuntini e il giusto appetito

25/01/2023

Nel nostro paese lo “spizzicare” viene visto come l’abitudine scorretta del mangiare fuori pasto, in maniera non programmata, non controllata e senza avere appetito, ragion per cui risulta difficile associarlo ad uno stile di vita sano ed a una dieta bilanciata.

In realtà il termine anglosassone “snacking” viene impiegato per indicare gli spuntini di metà mattina e metà pomeriggio che ben si differenziano dal mangiare casualmente fuori pasto in quanto hanno un ruolo ed una collocazione temporale ben precisi all’interno della dieta e devono rispondere ad esigenze nutrizionali specifiche.

Esiste una moltitudine di evidenze scientifiche a sostegno del fatto che frazionare la distribuzione giornaliera di energia e l’apporto di nutrienti in 4-5 occasioni, rispetto a concentrarli nei soli 3 pasti principali, abbia un impatto positivo sulla qualità complessiva della dieta e sul metabolismo:

- Il consumo di uno spuntino a metà mattina e/o a metà pomeriggio evita il sovraccarico digestivo e metabolico.

- Migliora il controllo dell’assunzione calorica nei pasti principali contribuendo al controllo del peso corporeo, ecco perché questi due pasti prendono generalmente il nome di “spezza-fame”. Il consumo di un piccolo snack fra un pasto e l’altro permette di arrivare al pasto principale meno affamati e, di conseguenza, favorisce una scelta più ponderata della qualità e della quantità del cibo che si mette nel piatto ai pasti principali.

- Frazionare i nutrienti in diverse occasioni aiuta a ridurre il carico glicemico complessivo dei pasti e permette di mantenere costante la concentrazione di glucosio circolante, evitando l’insorgenza di cali e picchi glicemici e mantenendo bassi i livelli di insulina.

- Per chi svolge un’attività fisica intensa lo spezza-fame aiuta a ripristinare le riserve di glicogeno e mantenere integro il tessuto muscolare.

- La lipolisi (ovvero il consumo di trigliceridi) viene maggiormente attivata.

Ovviamente il fuori pasto non deve prescindere da una corretta alimentazione generale e non deve andare ad aggiungere ulteriori calorie all’introito giornaliero. Gli spuntini devono entrare a fare parte in maniera bilanciata della dieta quotidiana: sostanzialmente la qualità e la quantità degli alimenti consumati durante colazione, pranzo e cena dovrebbero guidare la scelta della merenda che meglio si adatti alle abitudini e alle esigenze.

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